WALTER PIACESI
(Ascoli Piceno 1929 – Fermignano 2022)


Walter Piacesi è stato pittore, incisore, scultore e ceramista. Dopo un lungo periodo ad Ancona, nel 1948 si trasferisce ad Urbino per frequentare l’Istituto Statale d’Arte per la decorazione del libro, presso il quale diventerà successivamente titolare della cattedra di Calcografia fino al 1975, anno nel quale si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Firenze ad occupare la cattedra di Tecniche dell’Incisione. Partecipa a molte mostre ufficiali tra cui la IV Nazionale del disegno e dell’incisione di Reggio Emilia (1953), la VIII Quadriennale di Roma, la Mostra dell’Incisione italiana a Parigi, Cracovia, Poznan e Dublino, il Premio Biella per l’incisione del 1964 e a svariate rassegne degli Incisori in Italia, di cui è stato socio.

L’artista ha inciso oltre duecento lastre per le sue incisioni all'acquaforte, illustrando svariate opere letterarie ed esposto in alcune delle più importanti gallerie d'arte italiane, con cui ha collaborato stabilmente per decenni (come ad esempio Ghelfi a Verona e la Galleria Piero Della Francesca di Arezzo), oltre che in prestigiosi spazi pubblici. La sua fama di eccelso incisore non ha mai messo in secondo piano l'intensa e qualitativa attività pittorica, che è strettamente collegata a quella incisoria e anch'essa di altissimo livello. Piacesi amava rappresentare la vita moderna in tutte le sue dimensioni, da quella dell’uomo a quella delle cose, a volte con uno stile graffiante e sarcastico.
Tra i soggetti che più amava c'era la donna che veniva esaltata e descritta come essere poliedrico. L’artista è riuscito anche a ritrarre in maniera delicata delle situazioni di disagio, tristezze della vita quotidiana. La sua opera ha avuto molti consensi non solo tra la critica, ma anche tra scrittori e poeti.