Domenico Cantatore/Salvatore Quasimodo 
NOVE POESIE 
 
(Domenico Cantatore) Salvatore Quasimodo, NOVE POESIE. Verona, Editiones Dominicae 1963
In Folio (mm 345x240). Pagg. 26, (6), con due acqueforti firmate di Domenico Cantatore. Testo italiano. Tiratura in 150 esemplari numerati, impressi a mano su carta a tino di Fabriano in carattere Garamond tondo c. 14. Brossura in cartoncino nocciola e custodia in cartone robusto verde.
Del premio Nobel per la letteratura (1959) Salvatore Quasimodo (1901-1968) sono contenute le poesie: Lamento per il sud, Epitaffio per Bice Donetti, Colore di pioggia e di ferro, Quasi un madrigale, Anno Domini MCMXLVII, Il mio paese è l'Italia, Thanatos athanatos, Lettera alla madre, Dialogo.
Le poesie sono tratte da La vita non è sogno. Il volume è accompagnato da due note editoriali in foglio sciolto: nella prima sono riportati i dettagli della pubblicazione, nella seconda l'editore illustra le caratteristiche e le ambizioni della collana:

«EDITIONES DOMINICAE. Gentile signore, continua con un altro “Poeta illustrato” l'edificazione del ristrettissimo Parnaso di questo singolare stampatore che, bibliotecario e letterato di professione, per i dì festivi sceglie e stampa i testi più amati, sibi et sodalibus. Ma questo è già noto (c'è stata gente che per stampare e leggere la propria Bibbia, secoli fa varcava addirittura l'oceano!); eppure mi premeva proprio ora rinnovare cotesto impegno domenicale, riassumendo l'insegna che nel 1952 aveva inaugurato la solitaria impresa: editiones dominicae, appunto. Un'espressione plausibile anche nel limite temporale più perentorio: le domeniche sono poche, comporre un testo a mano e stamparlo su un torchio in solitudine come io faccio è cosa lunga; le domeniche son poche, ripeto, e i poeti e i pittori che amerei vedere sulle mie carte sono invece moltissimi. Ieri: Montale, Sereni, Salinas, Lorenzo, De Libero, Collenuccio, Valeri, Villon... Oggi: Quasimodo, Foscolo, Leopardi, Pavese... e Gentilini, Clerici, Tono, Guttuso, Vespignani, Cantatore, Rossi, Enotrio... E domani? Tante speranze. Un limite tuttavia che non deprime la mia impresa, anzi: e proprio per il carattere incredibilmente non commerciale che la conserva. Certo il tempo vola, il tempo è sempre terribilmente poco; e so bene che pur senza i dispetti degli dei, i miei due o tre testi che durerò a stampare in un anno con la buona salute, dicevo, e la grazia degli Amici, non sortiranno che un Parnaso lievissimo, un poggetto in sterminate campagne; comunque il miraggio verde azzurro, la spera di sole delle felici domeniche che bastano davvero al Suo FRANCO RIVA».

Da Verba Picta