MASSIMO CAMPIGLI
(Berlino1895 - Saint Tropez 1971)

Il suo nome di battesimo è Max Ihlenfeld. Si trasferisce a Firenze e dal 1909 iniziano i suoi contatti con gli esponenti del futurismo milanese. Nel 1919 si trasferisce a Parigi e conosce De Chirico, Savinio, Severini, De Pisis: inizia a dipingere. In seguito ad una visita all'Louvre, resta affascinato dall'arte egizia, che, da quel momento, vivrà nella sua opera. Nel medesimo periodo, conosce il cubismo di Fernand Léger, la Pittura metafisica di Carrà e l'opera di Picasso. Nel 1927 rinuncia al precedente impiego come giornalista, per dedicarsi definitivamente al lavoro di pittore. Nel 1928 visita il museo etrusco di Villa Giulia e nei suoi lavori si legge un sapore classico ed arcaico, le sue tele si popolano di leggiadre figure femminili, collocate in ambienti ristretti e dal significato simbolico. Partecipa a numerose mostre in Italia e all'estero. Nel 1933 firma il Manifesto della Pittura Murale, con Sironi, Carrà e Funi, in seguito lavora per affrescare il Palazzo di Giustizia di Milano, l'Università di Padova e il padiglione espositivo italiano a New York. Nel dopoguerra torna a Parigi, ma subito dopo si trasferisce a Roma e poi a Saint Tropez.